Quali sono i diritti che hai dimenticato?

Quali sono i diritti che hai dimenticato?

Quali sono i diritti che hai dimenticato?

Devo rimettermi in forma, anche se proprio non mi interessa, ma a lui/lei farebbe piacere.
Non ho voglia ma stasera devo uscire con Diletta e mi toccherà ascoltare tutte le sue lamentele.
Dovrei smettere di cambiare idea e mettermi in situazioni complicate.
Dovrei dirgli in faccia tutto quello che penso!
Non saprei. Devo trovare una risposta, non posso dire non lo so, chissà che cosa penserà di me!
Devo…
Dovrei…
Avrei dovuto…   
                                                                                                        

Esattamente come ci sono persone per le quali ‘tutto è dovuto’, che pretendono senza remore, ve ne sono molte altre che, in modalità diametralmente opposta, hanno un dialogo interiore ed esteriore in cui il verbo DOVERE dilaga in tutte le sue declinazioni, che prima di agire o dare risposte si pongono mille domande e spesso subiscono la volontà altrui senza muovere un dito o proferire parola.

Ti riconosci in alcuni di questi comportamenti o nelle frasi citate poco fa? Fai attenzione, perché è molto probabile che tu abbia un basso livello di assertività.

Che cos’è l’assertività?

Il termine assertività deriva dal latino ‘asserere’ che significa ‘asserire’ ed è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l'interlocutore. “La persona assertiva, di fatto, è in grado di riuscire a superare un qualsiasi problema senza entrare in conflitto prima ancora che con l’interlocutore, con se stesso, per quanto concerne che cosa dire, che cosa fare o che cosa non dire e che cosa non fare. L’assertività si pone, infatti, l’obiettivo di risolvere queste situazioni nel rispetto di se stessi, consapevoli dei propri diritti. Allo stesso tempo, e qui la difficoltà, l’assertività richiede l’attenzione alla persona che si ha di fronte, allo scopo di mantenere una buona relazione”.

Vero. Vero anche però che per difendere i propri diritti e non violare quegli altrui il primo passo è proprio capire di quali diritti stiamo parlando e quali convinzioni limitanti ci stanno tenendo in ostaggio.

Eppure non basta. Occorre un ulteriore sforzo: essere disponibile a sostenere tali diritti e a diffonderli con un comportamento coerente e coraggioso, come suggeriscono le autrici di “Puoi anche dire NO!”.

In cosa consistono allora i diritti assertivi?

Sono una decina e sono in estrema sintesi sono:

  1. Il diritto di decidere di valutare il proprio comportamento, i propri pensieri, le proprie mozioni e di essere giudice di se stessi.
  2. Il diritto di non offrire ragioni o scuse per giustificare il proprio comportamento.
  3. Il diritto di valutare decidere se sia la responsabilità di trovare una soluzione ai problemi degli altri.
  4. Il diritto di cambiare idea.
  5. Il diritto di commettere errori e di esserne responsabili.
  6. Il diritto di dire “non lo so” e chiedere spiegazioni.
  7. Il diritto di sentirsi liberi dall’approvazione degli altri prima di entrare in relazione con loro.
  8. Il diritto di essere anche illogici nel prendere decisioni.
  9. Il diritto di dire “non capisco”.
  10. Il diritto di non essere perfetti.

Per quanto di primo acchito ti possano sembrare diritti inviolabili della persona e quindi quasi “ovvi”, fermati un attimo a riflettere su ogni singolo punto e chiediti:

Quando è stata l’ultima volta che ho onorato questo mio diritto? Quando, invece, ho permesso che fosse violato? E da chi?

Ricorda… è difficile chiedere rispetto, se non siamo convinti di meritarlo o se non siamo consapevoli di avere dei diritti. Allo stesso modo, la consapevolezza dei diritti, propri e altrui, diventa fondamentale per comprendere a fondo i termini della relazione. È inoltre importante allenare la nostra capacità di difenderli e sostenerli anche in circostanze in cui la tentazione di “lascia perdere” o “dire finalmente quello che penso”, è molto forte.

 

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