Quali atteggiamenti rallentano il nostro cervello?

Quali atteggiamenti rallentano il nostro cervello?

Quali atteggiamenti rallentano il nostro cervello?

Qualche  tempo fa interrogandomi su come negli anni sia cambiato il mio modo di studiare e di memorizzare concetti, sono giunta a una conclusione: il mio cervello ha capito molto prima di me una lezione basilare. Alcune “funzioni” - come per esempio ricordare a memoria ogni dettaglio - non erano poi così necessarie e ha scelto di “rallentarle” a favore di altre.  E forse anziché giustificare certi cambiamenti con “la vecchiaia che avanza”, potrei più semplicemente dare atto al mio cervello che mi sta guidando verso la mia essenza più vera.

C’è poi l’altra faccia della medaglia. Il cervello è una macchina straordinaria eppure atteggiamenti sbagliati, rigidità e chiusure possono rallentarlo, fino al punto di ostacolarlo. E questo non possiamo permetterlo, specie in questi momenti in cui l'apertura al cambiamento è fondamentale. Vediamone alcuni da vicino.

NON CAMBIARE MAI IDEA ALIAS RIGIDITÀ MENTALE: avere la verità in tasca, non mettere in discussione le proprie convinzioni o viceversa escludere a priori certi comportamenti perché non considerati “da noi”, sono tutti comportamenti che ci espongono a rischi immensi. Il nostro cervello si cristalizza sulle sue posizioni e non accetta altro che schemi fissi, all’interno dei quali muoversi.

L’AUTOCONTROLLO ECCESSIVO: “ho tutto sotto controllo”, espressione tipica di confonde la lucidità con un perenne stato di allerta che altro non fa se non impoverire le risorse e confondere le ansie/le paure con la realtà.

SFORZI PRIVI DI SENSO: tipici di quando ci costringiamo a fare qualcosa solo per uniformarci agli altri. Qualche esempio: vedere quel film noiosissimo o leggere quel libro che non è proprio nelle nostre corde e farlo solo per “non sentirci da meno” durante una conversazione.

PENSIERI RUMINANTI: lamentele, rimpianti, pensieri ossessivi ma anche pettegolezzi. Mandano letteralmente in tilt il nostro cervello, come del resto nel caso del rimuginio quando iniziamo a porci sempre le stesse domande, guardare tutto con sospetto, pensare che tutti vogliono imbrogliarci.

SCEGLIERE LA STRADA PIÙ COMODA: quante volte tutto ciò che definisce la nostra area di comfort si è anche rivelata il nostro ostacolo più grande all’autorealizzazione? Accontentarci di scelte sicure rallenta il nostri cervello, preclude possibilità di crescita e sviluppo.

FARSI BLOCCARE DAI PREGIUDIZI: sei consapevole di quali sono i tuoi? Nessuno? Ti faccio un paio di domande: quante cosa non hai fatto perché le hai classificate come immorali? Quanti cibi rifiuti senza mai averli assaggiati?

ESSERE PESSIMISTI: il cervello per natura è ottimista, non ci darebbe mai input per autodistruggerci. Quindi chi sei tu per porgli limiti e togliergli energie di fronte a nuove sfide?

FREQUENTARE SOLO PERSONE SIMILI A TE: se il tuo dialogo sarà davanti a uno specchio o in un ambiente vuoto in cui quello che sentirai è solo l’eco delle tue parole, beh… il tuo cervello non avrà stimoli e ci sentiremo sempre nel giusto e non disposti a metterci in discussione.

RIMANDARE LE DIFFICOLTÀ: una grandissima fatica per il cervello che continuerà ad attivare il meccanismo ricorda di fare/fai dopo e soprattutto alla lunga distrugge la nostra autostima perché ci rimanda un messaggio negativo rispetto alla nostra efficacia personale.

CERCARE LA PERFEZIONE: non ti dirà che non esiste, ma bensì che perfetto è tutto ciò che fa per te. Come cambia la prospettiva?

 

Ti riconosci in qualcuno di questi e non riesci a liberartene? Contattami, possiamo lavorarci insieme! Scopri qui i miei percorsi.