Che cosa significa accettarsi?

Che cosa significa accettarsi?

Che cosa significa accettarsi?

Se cerchi il significato del termine accettare quella che troverai come prima descrizione è la seguente: “Acconsentire a ricevere o ad accogliere”. Se poi scorri il lemma e arrivi all’accezione riflessiva del verbo, troverai quest’altro significato: “Essere contenti di se stessi, pur nella consapevolezza dei propri limiti”. Vero. Ma aggiungerei due tasselli: accettarsi è la via per rispondere alla domanda “Chi sono?” e, a differenza di quanto possiate immaginare, è il primo passo per attivare il cambiamento.

Quando dici a un perfezionista che per distruggere la gabbia immaginaria che si è creato deve essere gentile con se stesso e accettare i propri limiti, la prima cosa che pensa è: “No, grazie. Questa è solo una strada facile per persone deboli. Tutto questo sa’ di giustificazione e non lascia spazio al miglioramento!”.

L’ho pensato a lungo anch’io e ogni volta che lavoro con i miei coachee su questi temi, l’obiezione arriva immediatamente. Ma si tratta semplicemente di una ulteriore gabbia immaginaria. Un’altra riflessione (auto)sabotante.

Per quanto possa sembrare un paradosso è proprio così che funziona: accettarsi non significa rassegnarsi. Solo liberandoci del fardello del voler essere diversi da ciò che siamo e ACCETTANDO di non esserlo, possiamo innescare il vero cambiamento e crescere lavorando sulle NOSTRE aree di miglioramento e non su quelle che vorremmo fossero le nostre, ma che di fatto non ci appartengono. Il che non significa in alcun modo tollerare o crogiolarsi, ma bensì riuscire a individuare e ACCOGLIERE in maniera realistica e completa tutto il nostro potenziale.

Solo con una buona autostima saremo capaci di osservare in maniera oggettiva la situazione, familiarizzare con i nostri punti di forza, ma soprattutto con quelli di debolezza, utilizzando un po’ di sana ironia e leggerezza. Faremo pace con essi e guarderemo in faccia la nostra vulnerabilità che diventerà una preziosa alleata perché ci permetterà di fare luce sulla nostra vera natura, la nostra identità e sulla nostra missione nel mondo. Ci permetterà di fatto di rispondere a due domande: “Chi sono io veramente?”. “Qual è il mio posto nel mondo?”.

Perfetti o felici?

Se essere perfetti non è possibile perché la perfezione non esiste, essere felici lo è. Anzi… essere felici è un tuo diritto ed è un diritto per tutti. Un diritto che il 20 Marzo di ogni anno si festeggia con la Giornata Mondiale della Felicità, indetta dall’ONU, ma che non può rimanere relegato al ricordo di un solo giorno dell’anno.

Ecco perché Accademia della Felicità, uno dei miei luoghi del cuore, nonché l’Accademia nella quale mi sono formata e continuo ad aggiornarmi, sposa da sempre il programma di Action for Happiness e propone comportamenti per ripristinare entusiasmo e senso di appartenenza, perché la felicità non è un’utopia ma un obiettivo concreto e auspicabile.

Parleremo di tutto ciò domenica 17 Marzo in occasione del workshop gratuito: “Dieci chiavi per una vita più felice”. Trovi qui tutti i dettagli e tra gli speaker ci sarò anch’io!

Ti aspetto.

 

Vuoi lavorare su questi temi? Contattami o scopri i miei percorsi e il mio metodo!