Che cosa si frappone fra te e il tuo obiettivo?

Che cosa si frappone fra te e il tuo obiettivo?

Nel mio ultimo post ho parlato di work-life balance e work-life integration, e del fatto che prima di decidere quale sia la soluzione migliore per te e quindi il tuo obiettivo in termini di organizzazione professionale è necessario fermarti e capire chi sei, che cosa vuoi e quali sono i tuoi bisogni.

Oggi, però, vorrei aggiungere un ulteriore tassello a questa riflessione. Nel percorso di conoscenza di sé bisogna fare i conti con un nemico pericoloso a cui siamo tutti esposti: le scuse, altrimenti dette trappole mentali che possono ostacolare il tuo viaggio e portarti fuori strada.

D’altra parte il solo fatto di affermare di voler intraprendere il viaggio di conoscenza di sé, da soli o con l’aiuto di un coach, non significa mettersi al riparo da questo rischio. Tocca passare all’azione. Ma già in questa fase preliminare, in cui si dovrebbe fare il primo passo, ecco che le scuse si insinuano e offrono ottime risposte per rimandare la partenza e l’inizio di un percorso di coaching.

Le 4 trappole mentali più pericolose

“Non ho neanche tempo di chiedermi come sto”. Tipico di chi si affanna a inseguire impegni e scadenze, ma di fatto sta scappando da se stesso. Meglio avere la mente impegnata e sovraffollata, piuttosto che dover fare i conti con il proprio stato d’animo. Si trovano in questa situazione tutti coloro che sanno che qualcosa nella propria vita non funziona, ma al contempo sono terrorizzati dal fermarsi e guardarsi allo specchio perché potrebbero cogliere segnali disorientanti. Proprio quando dici di non avere tempo è il momento in cui hai più bisogno di quel tempo per metterci al centro e porti domande diverse.

Tanto non cambia mai niente”. Queste sono le parole preferite del rassegnato che spesso va a braccetto con il catastrofista “andrà tutto storto” e con questa frase crede di mettere a tacere le proprie ansie per il cambiamento, senza accorgersi che non fa altro che alimentarle in modo sottile e pericoloso.

Gli altri si aspettano che io non mi tiri indietro, non posso deluderli cambiando idea”. Quanto le tue scelte, le tue risposte o le condizioni che hai accettato fino a oggi sono davvero tue e quanto, invece, rispondono a un modello che hai introiettato per assicurarti di essere accettato/a da chi ti circonda?

Io non ci riuscirò mai, non sono come gli altri”. Soffermarti su quello che gli altri fanno meglio di te o più di te, ti mette in scacco matto, non farà altro che porre la tua attenzione su quello che ti manca. Meglio prima capire che cosa hai tu oggi, quali sono i tuoi talenti e poi decidere come vuoi impiegarli, quali gap colmare e quali obiettivi raggiungere.

Come liberarsi di queste trappole

Se ti ripeti spesso anche solo una di queste frasi… è decisamente giunto il momento di rompere gli indugi e iniziare a lavorare su te stessa/o. Altrimenti la risposta alla domanda work-life balance o work-life integration sarà solo l’ennesima breve parentesi di momentanea soddisfazione per poi ripiombare nella confusione iniziale.