Che cosa ci fa perdere la bussola?

Che cosa ci fa perdere la bussola?

Che cosa ci fa perdere la bussola?

Non so come sono finita/o a fare questo lavoro… e a vivere questa vita!”.

Tante telefonate, mail e racconti di persone che decidono di iniziare un percorso di coaching con me cominciano così… per proseguire con un elenco di fatti e situazioni rispetto ai quali si trovano in balia o, ancor peggio, in vero e proprio ostaggio.

Ogni storia è diversa ma il denominatore comune è molto spesso lo stesso e oscilla tra due poli e, forse, riguarda anche te: la vita con i suoi eventi ti ha travolto e ha fatto saltare i tuoi piani o non hai mai avuto un vero e proprio progetto da portare avanti con perseveranza.

A questo poi si aggiunge una contraddizione che accompagna questi racconti e che suona un po’ così: “Quello che mi fa’ stare peggio è che apparentemente vivo una vita che sulla carta è perfetta!”.

…perfetta in che cosa? Per chi? E soprattutto… che cosa significa perfetta?

Come si arriva al punto di non sapere più che cosa fare della propria vita?

Facciamo ordine e cerchiamo di capire come si arriva a questa situazione, capirlo aiuterà a non replicare comportamenti e abitudini dannose e a smettere di mettere in atto schemi paralizzanti. Io ne ho individuate quattro che si aggiudicano la palma per le più pericolose.

Non avere un perché che guidi la tua vita. L’assenza di scopo è la più diffusa. Ti sei fermato a riflettere su che cosa guida la tua vita? Sì? No? Che cosa fai concretamente nella tua quotidianità per onorare e perseguire questa vision?

Non voler deludere nessuno alias sono tutti orgogliosi di te: la grande trappola del soddisfare le aspettative altrui, senza soffermarsi davvero sul definire i propri obiettivi. Un atteggiamento pericoloso sia davanti a grandi decisioni, sia davanti alle piccole scelte quotidiane.

Non avere tempo per dedicarti a ciò che ami. Non tutti abbiamo la fortuna di svolgere un lavoro che amiamo, e lungi da me divulgare l’illusione che la ricetta ultima della felicità passi dal lasciare il posto fisso per seguire i sogni, ma in una cosa credo fortemente: trovare qualcosa che ci appassioni davvero e dedicarcisi, anche per poco tempo, è un dovere verso noi stessi. Il resto sono tutte scuse, il tempo si trova, fossero solo 15 minuti al giorno.

La paragonite. Questa torna sempre, che il paragone sia con le immagini dei media che creano false aspettative o con la pericolosa abitudine di relazionarti con ciò che è fuori dalla tua portata il tema è sempre l’uso scorretto del paragone. Se il paragone inteso come modello a cui ispirarmi è uno strumento di crescita, ben venga… tutto il resto, invece, è da bandire.

In che misura questi blocchi sono presenti nella tua vita?

E adesso riprendiamo le domande di prima: … in che cosa la tua vita è apparentemente perfetta? Per chi? E soprattutto… che cosa significa perfetta?

 

 

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