A quali formule magiche può ricorrere un leader?

Gestisci un team? Bene, oggi voglio farti una domanda: quanto tempo trascorri a fare monologhi sul come si fanno o non si fanno le cose? Parecchio?

Ti svelo un segreto: i leader più capaci ed efficaci non sono quelli che dedicano il loro tempo a fare lunghi monologhi o a dare infinite istruzioni sul come portare a termine i compiti di ogni componente del team.

Credere che “dire valga più che domandare” è che uno dei grandi errori in cui scivolano gli aspiranti “leader”, o ahinoi i presunti tali che tendono anche a sminuire il lavoro altrui.

Tra i compiti di un leader, oltre al raggiungimento degli obiettivi che possiamo considerare pacifico, vi è quello di stimolare le conversazioni, inteso come il capire che cosa hanno bisogno le persone per dare il meglio di sé, e di fornirlo. Insomma hanno il polso della situazione.

Che ci piaccia oppure no, il punto non è solo reclutare i singoli talenti, ma farli interagire al meglio, garantendo coesione e collaborazione in vista di un obiettivo da raggiungere, affrontando nel contempo le esigenze specifiche che emergono.

Teoria bellissima. Ma in pratica come si fa? Uno degli strumenti a disposizione è quello delle “formule magiche”, altrimenti detto: usare domande intelligenti per favorire l’avanzamento e il miglioramento delle task e dei progetti, ma soprattutto per risolvere le situazioni di stallo.

Le 10 powerful question di un leader

1. Che cosa ti ostacola in questo momento?
Se riesci a nominarlo, puoi rivendicarlo. La vita e la carriera sono piene di blocchi e ostacoli, iniziare a fare brainstorming su quale problema devi veramente risolvere, aiuta a ridurre le dimensioni della barriera.

2. Puoi dirmi di più?
“Dimmi di più” è un ottimo esempio di una domanda di follow-up versatile che non delude mai. È semplice ma potente.

3.Che cosa hai fatto per provare a risolvere il problema?
La domanda è anche una buona impostazione per le domande di follow-up: “Perché pensi che non abbia funzionato?” oppure “Se dovessi farlo diversamente, come lo faresti?”

4.Cosa ti serve di più adesso?
È una domanda potente perché aiuta la persona a stabilire le priorità e a focalizzarsi su cosa necessita di attenzione immediata.

5. Perché no?
Il cambiamento incontra la resistenza. Troppo spesso questa resistenza è autoimposta. Rispondere a un “Non posso, non dovrei” non “con” perché no “contesta la loro reazione reazionaria. Dà loro il permesso di superare il blocco dello strato superficiale per raggiungere la radice della resistenza.

6. Come posso aiutarti? Cosa ti serve da me per farlo accadere?
Una variante della domanda 4, ma che pone l’attenzione sul ruolo del leader che si mette al servizio del team stesso.

7. Quali regole dovremmo infrangere?
La mia preferita, stimola la riflessione out of the box. A volte è necessario infrangere le regole (attenzione non parliamo di etica o legalità) per risolvere un problema.

8. Cosa rende unico il nostro progetto?
Stimola la creatività e la voglia di differenziarsi.

9. Ci manca qualcosa?
Sorella della domanda precedente

10. Che cosa posso fare per essere un leader migliore?
Questa si commenta da sé.