Sogno o son desto?

Avete presente come si muove un sonnambulo? Si aggira in uno spazio e agisce senza sapere quello che dice e quello che fa, e al risveglio non ne ha neanche memoria. Ecco quando nella nostra vita non mettiamo sufficiente consapevolezza non siamo molto diversi da un sonnambulo.

Ma procediamo con ordine.

Pare che le informazioni viaggino nel nostro cervello alla velocità di 430 chilometri orari, e ogni giorno una sola persona elabori più di 6.000 pensieri, ma buona parte di questi sfuggono al nostro controllo. Insomma… che quando Pirandello scriveva: “Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa”, non era distante dalla realtà.

In coaching, quando parliamo di consapevolezza facciamo un passaggio ulteriore. L’illuminazione viene identificata con il risveglio, l’evoluzione e il progresso che coincidono con una espansione della coscienza, una più alta consapevolezza, appunto.

Perché la consapevolezza è così importante?

La consapevolezza oltre a garantirci la sopravvivenza, ci permette di vivere la vita che desideriamo davvero e di viverla rispondendo ai nostri bisogni più profondi e rispettando le nostre “condizioni”.

Cosa assolutamente non scontata, ma che ci permette di parlare anche della consapevolezza come di una facoltà: l’essere capace di essere consapevole.

Qualcosa che va ben al di là del superficiale essere informati o del concetto di conoscenza intellettuale. È una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un tutt’uno coerente. È quel tipo di sapere che dà forma a chi siamo, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche. E denota uno stato frutto di un processo estremamente intimo, e di importanza cardinale.

In sostanza… abbiamo una possibilità straordinariaquella di cercare la consapevolezza o di non cercarla, quella di cercare la verità o trascurarla, quella di darci un obiettivo di non darcelo. In altre parole, abbiamo l’opzione di esercitare i nostri poteri o di rinunciare ai nostri mezzi di sopravvivenza.

Ora non vorrei essere brutale, ma una cosa è certa: tradiscila e la tua autostima ne soffrirà.

Non pensare che ti stia dicendo una cosa assurda, siamo tutti esposti a questo rischio. Non a caso la forma di tradimento più semplice è il non voler prendere atto delle cose che non vanno… Per esempio, quando ci diciamo: “So che la mia relazione di coppia non sta funzionando, ma non ci voglio pensare e spero che in qualche modo la cosa si risolva da sola!”.

Ogni volta che scegliamo tra pensare non pensare, tra considerare responsabilmente la realtà o evaderla, stabiliamo che tipo di persona vogliamo essere.

La consapevolezza è così importante da essere considerata in coaching il primo pilastro su cui si fonda l’autostima. Ed è la reputazione che acquistiamo presso noi stessi, è il sistema immunitario del nostro potere personale.

 

Se senti il bisogno di ricaricare il tuo "sistema immunitario", scrivimi!