Rimettersi in piedi: confessioni per ricominciare

Rimettersi in piedi: confessioni per ricominciare

Rimettersi in piedi: confessioni per ricominciare

Devi essere il miglior amico di se stesso”. “Amati di più”. “Se non stai bene con te stesso, non puoi stare bene con gli altri”. Frasi che abbiamo sentito ripetere infinite volte al punto che nella nostra testa suonano spesso retoriche se non addirittura astratte, anche perché - diciamocelo… - spesso si finisce per far coincidere l’amore per se stessi con l’egoismo, come se l’egoismo fosse la cura di ogni problema.

Fa male… sentirsele dire quando abbiamo appena toccato il fondo e cerchiamo di tornare a galla dopo una delusione. Fa male… sentirsi dare ricette e allo stesso tempo provare la sensazione che però tutto quella sofferenza che abbiamo tra le mani dobbiamo gestircela da soli. Eh sì perché lì, proprio lì davanti allo sconforto, alla paura, alla tristezza e all’amarezza siamo soli. Per quanto possiamo parlare con amici e parenti dando libero sfogo ai nostri sentimenti e alle emozioni che proviamo, a un certo punto ci ritroveremo a tu per tu con il nostro dolore e in qualche modo dovremo andare avanti e rimetterci in piedi.

Come possiamo fare? C’è chi si prende una sbronza con le amiche o gli amici, c’è chi butta nel cibo, c’è chi nega che qualcosa di irrimediabile sia successo e va avanti come nulla fosse e poi c’è chi, come me, si butta nel lavoro, senza sosta, riempendo ogni ora, ogni giorno, senza lasciarsi spazi liberi per pensare e lo fa per anestetizzarsi.

Vi confesso che l’ho fatto a lungo, quando mi sono separata, quando le mie mani hanno iniziato a fare le bizze e in generale quando qualcosa nella mia vita non andava.

D’altra parte il lavoro è la mia comfort zone, funziono così.

Oggi però lo so, lo riconosco e mi fermo.

Oggi accetto di vivere le emozioni negative, non me ne vergogno, oggi so che c’è un modo, non retorico ma soprattutto sano, di essermi amica e affrontare i momenti difficili e le delusioni, anche quelle sentimentali.

Come ci si dimostra amore?

Ognuno di noi ha sicuramente un modo personale per rispondere a questa domanda. Io sono partita da quello che mi sembrava più semplice: ho pensato all’amore per il prossimo a quello che faccio quando amo un uomo, a quando mi relaziono con la mia famiglia o con un’amica.

Ed ecco che quello che prima mi sembrava astratto piano piano diventava più concreto.

I piccoli come i grandi gesti d’amore e di amicizia ruotano intorno a questi sette elementi:

  • l’ascolto empatico, con interesse e senza giudizio;
  • il rispetto in senso assoluto, soprattutto della privacy;
  • la comprensione delle sue ragioni, dei suoi bisogni o delle sue istanze, anche quando non le condivido;
  • il supporto e la condivisione dei momenti felici e di quelli difficili;
  • il perdono degli errori;
  • la voglia di passare del tempo insieme, da soli e con gli altri;
  • la dimostrazione della fiducia.

Perché se possiamo fare tutto questo per qualcun altro, non possiamo anche farlo per noi? Da dove possiamo cominciare? Da due sane abitudini. Ecco perché voglio condividere due esercizi che mi hanno aiutato tantissimo:

APPUNTAMENTO SPECIALE: la ricetta

- Prendi ogni giorno un appuntamento con te stesso, o te stessa.
- Fai in modo che l’appuntamento sia esclusivo, non si ammettono ospiti.
- Rendi l’appuntamento intimo, scegli un posto adatto e comodo.
- Elimina gli elementi di disturbo: smartphone, tv o qualsiasi altra distrazione.
- Abbandona la fretta.
- Non pensare a quello che farai dopo e neanche a quello che hai messo nella to do list di domani.   

Fai solo due cose: ascoltati e rilassa la mente. Per esempio io cammino, oppure sto in terrazza a guardare i fiori o guardo il soffitto bianco stando sdraiata sul divano di casa mia. Se sono al mare fisso le onde e l’orizzonte.

PERDONATI

Prendi il tuo diario e scrivi l’elenco degli errori che hai commesso e per i quali fatichi a perdonarti. E poi per ogni voce indica:

  • i motivi per cui hai agito, o non agito, in quel modo,
  • che cosa ti ha spinto a fare determinate scelte,
  • quello che puoi fare per rimediare a quell’errore.

Se, invece, pensi che non puoi fare nulla, ricorda che potrai almeno fare tesoro dell’esperienza: che cosa hai imparato da questo errore?

 

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