Quanti problemi ti stai creando?

Quanti problemi ti stai creando?

Quanti problemi ti stai creando?

I grandi problemi dell’uomo sono tre: la natura di complicare tutto senza che ce ne sia la necessità e creare, così, nuovi problemi; l’assurda mania di addossarsi problemi altrui, e la stupidità di evitare i problemi reali”.  (Rafael Hernampérez).

Quante volte hai sentito, o hai pronunciato, la frase: “Ho troppi problemi da risolvere!”. A parte le situazioni limite, e non controllabili, i problemi non sono gocce di pioggia che piovono dal cielo! Bensì richiedono la tua collaborazione e la tua partecipazione attiva nella loro stessa creazione. Un po’ come accade quando metti nuovi ceppi nel camino per alimentare il fuoco e solo quando il caldo diventa insopportabile e il fumo denso cerchi di cambiare la situazione. Peccato però che il processo di cambiamento sia strettamente connesso alla disponibilità a comprendere il problema stesso… e vedere chiaro in mezzo al fumo è impossibile.

Mi piace moltissimo quest’immagine del fuoco proposta da Virgile Stanislas Martin, credo renda perfettamente l’idea di quanto noi siamo parte attiva nella concretizzazione dei nostri problemi.

Il fumo è poi la causa principale che ci spinge a mettere in atto soluzioni inadeguate che ingigantiscono il problema o, peggio, ne creano altri a seguire.

Sei certo di aver capito quale sia il problema?

Siamo tutti dotati di uno zaino e di qualche mappa: uno zaino fatto di speranze, di sogni, di ricordi, ma anche di paure, di delusioni e di angosce e di mappe che ci creiamo sin da bambini per trovare la nostra strada e il nostro posto nel mondo.

Talvolta però lo zaino è troppo pieno e le mappe non sono aggiornate e noi ci affatichiamo e ci perdiamo o decidiamo di abbandonare il viaggio a metà.

O peggio ancora finiamo per confondere la mappa che ci siamo creati con la realtà.

Se la mappa è errata che cosa succede? Succede che attribuiamo alle situazioni non il reale significato ma la nostra interpretazione o come quella cosa ci fa sentire. E infatti è proprio quel significato che attribuiamo a un evento a farci soffrire o a renderci felice, ma non l’evento in sé.

E quello che ci porta a trasformare un appuntamento annullato, in un rifiuto nei nostri confronti. Prova ad ascoltarti o a rileggere ciò che scrivi quando racconti un problema.

Quante volte utilizzi frasi come: “Non posso…perché…” e fai un elenco infinito di motivazioni? Ecco, sappi che in quel momento non stai facendo altro che alimentare il fuoco del tuo camino con un numero spropositato di credenze limitanti. Ti stai solo raccontando una comodissima storia per ingigantire il tuo problema e convincerti che da quella situazione non puoi uscire, perché non dipende da te.

Una visione errata e distorta della realtà basata sull’interpretazione e non sui fatti oggettivi, porta a prendere anche decisioni inappropriate e fintanto che si resta in questo loop, i problemi continueranno a bagnare la tua testa come gocce incessanti di pioggia.

3 cose che devi smettere di fare, subito

- Smettere di raccontarti la triste storia della persona sfortunata e parlare in modo negativo della tua vita, attribuendo a un destino infausto ogni piccolo imprevisto, anche solo se perdi l’autobus…

- Smettere di sabotarti: cambiare è un verbo d’azione, quindi smettila di fare troppe riflessioni e inizia ad attuare un passo concreto che porti dalla casella problema, alla casella soluzione.

- Smettere di fare paradigma di te stesso: non applicare agli altri il tuo sistema valoriale o i tuoi gusti, ti porterà sempre fuori strada.

 

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