Quando è stata l’ultima volta che hai chiesto aiuto?

Quando è stata l’ultima volta che hai chiesto aiuto?

Quando è stata l’ultima volta che hai chiesto aiuto?

Oggi ho deciso di toccare un tasto dolente: la capacità di chiedere aiuto. È un argomento al quale tengo molto, sia perché mi capita spesso di lavorarci in sessione, sia perché intorno a questo tema si creano infiniti malintesi e, lasciatemelo dire…, si sprecano anche un sacco di energie e di occasioni.

La faccio breve. Ti racconto una storia.

Lea si sente sopraffatta da tutto: dalle continue richieste dei figli, dagli impegni lavorativi incalzanti, dai colleghi poco collaborativi, dalle responsabilità crescenti derivanti anche da un marito piuttosto assente, dai bisogno dei genitori anziani a cui far fronte, dalle amiche che la reclamano per le uscite che buca regolarmente…, dal suo fisico che le chiede di fermarsi e da un’infinità di altre incombenze di varia natura.

Per quanto Lea sia una donna pratica e molto smart si trova costantemente invischiata nella sensazione che nessuno possa aiutarla e ogni volta che lei stessa delinea una strategia o un piano d’azione per fronteggiare la situazione specifica, poi la abbandona ancor prima di metterla in atto.

Sapete perché? Perché fa tutto lei: individua il problema, stabilisce il piano d’azione e non appena il piano contempla il coinvolgimento di terzi solleva pure le obiezioni e lì si impantana

Le sue frasi tipo?

Tanto so’ già che cosa mi risponderà.
Ma tanto lui…
Ma poi lei…
Mi dirà di sì, ma poi invece…
Nessuno potrà aiutarmi, questo è un periodo denso per tutti…
Ora che le spiego di che cosa ho bisogno, faccio prima se mi arrangio da me.
Potrei chiedere, ma poi la metto in difficoltà…
Ha già tanti casini figurati se può aiutarmi…

E potrei continuare all’infinito.

Che cosa ci blocca quando abbiamo bisogno di chiedere aiuto?

Lo so, a questo punto starai pensando che i comportamenti di Lea ti risuonano molto, forse ti viene quasi da ridere per quanto Lea ti somigli. Ecco perché fare luce sui blocchi che tengono impantanati è un buon punto di partenza per riuscire ad aiutare ‘quella Lea’ che c’è in te ad andare oltre.

Tra questi blocchi di sicuro troviamo in pole position la paura del giudizio degli altri, seguita dal senso di sconfitta o dal sentirsi deboli, chiude la ‘griglia di partenza’ l’educazione mista all’abitudine a tenere duro.

Tutte resistenze che hanno in comune un elemento: il pregiudizio sugli altri. Hai capito bene, il tuo pregiudizio sugli altri. La presunzione di sapere che cosa l’altro risponderà o come reagirà alle tue richieste.

Come fare per imparare a chiedere aiuto?

Non amo girare intorno alle questioni:

  • chiediti qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere (il bisogno che vuoi soddisfare);
  • datti il permesso di chiedere aiuto (scriviti una bella lettera di autorizzazione);
  • metti a tacere la presunzione che ti farà ipotizzare una lista infinita di obiezioni;
  • fai il primo passo, formula una richiesta specifica ai tuoi possibili alleati.

"La peggiore impotenza è dimenticare che c’è un aiuto". (James Richardson)