Che cosa significa imparare a dire di sì?
Questa settimana scompiglio le carte e dopo tante riflessioni sul dire di no, l’assertività e il mettere confini… ti dico che è arrivato il momento di imparare a dire di sì.
Sì alle occasioni che ti mettono in discussione.
Sì alle situazioni fuori dalla tua comfort zone.
Sì alle sfide che ti bussano alla porta.
Sì a quello che sconvolge i tuoi piani pigri e comodi.
Sì a boicottare il tuo auto sabotaggio.
Già, d’altra parte, come dice ‘un tale’ Einstein: “Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandoci risultati diversi”. Però è vero anche che se l’auto sabotaggio che metti in atto è strettamente connesso alla paura, la questione si complica, perché la paura è un’emozione paralizzante e, personalmente, aggiungerei, anche congelante.
Prova a farci caso, quando hai paura ti capita di avere freddo e di non riuscire a muoverti?
Io per esempio quando ho paura sento che una stretta gelida mi avvolge e mi trattiene, se poi dovessi raccontarti come si manifesta la paura quando mi sorprende in fase onirica, nel caso per esempio di un incubo, ti direi che è addirittura in grado di farmi perdere la voce, non mi permette neanche di chiedere aiuto.
Ecco dunque che spesso imparare a dire di “Sì” equivale al superare qualche paura.
Come superare la paura?
Chiariamo subito una cosa: la paura è utilissima. Non solo perché protegge dai pericoli ma soprattutto perché permette di conoscersi a fondo e di capire come funzioniamo.
La paura può essere una tua validissima alleata, ma per diventare tale occorre che farle superare tre step:
- Riconoscerla, detto in altre parole prenderne coscienza.
- Accettarla come parte di te e accoglierla dialogando con lei
- Agire per innescare il cambiamento e non permetterle di paralizzarti.
Ci sono alcune strategie che possono aiutarci in queste tre fasi:
Concediti il diritto di avere paura: dalle un nome, dalle un volto. Prendi carta e penna e scrivi nello specifico di che cosa hai paura (esempio: ho paura di rispondere a quella telefonata, aprire quel messaggio…) fai un elenco fatto anche di piccole cose quotidiane.
Chiedi aiuto: parlarne e poi fare una specifica richiesta di aiuto è un gesto così naturale, sottovalutato o scartato perché associato alla debolezza. Nulla di più falso: in caso di pericolo che cosa si fa? Si urla aiuto!
Blocca il tuo dialogo interiore negativo: raccontarsi storie negative o continuare a descriversi situazioni senza concedersi il beneficio di un finale positivo, ostacola la nostra vita e aumenta il disagio.
Sfrutta il ruolo degli altri: se mettessi da parte quella paura per un istante e facessi quella tale cosa, quale spirale positiva potrei innescare su chi mi circonda?