Basta con i buoni propositi e basta pure con i rientri soft!

Basta con i buoni propositi e basta pure con i rientri soft!

Basta con i buoni propositi e basta pure con i rientri soft!

Se stai leggendo questo articolo perché mi segui regolarmente e stai anche pensando che: “…è settembre, l’anno nuovo è appena iniziato e ADESSO è il momento giusto per iniziare un percorso di coaching… perché chi ben comincia… bla bla bla…” allora chiudi immediatamente questo articolo e torna qui tra cinque settimane esatte, dopo che avrai ripreso i tuoi ritmi e i tuoi impegni di sempre. Allora, e solo allora, ne riparleremo.

No, non sono impazzita e l’estate non mi ha fatto male, ma questo è l’anti-blog e qui si dicono cose scomode.

E del rientro in città e della ripresa della vita quotidiana, proprio non sopporto l’eterno dualismo che vede contrapposte due fazioni: quelli in preda alla frenesia del fare, e quelli della ripresa soft a ogni costo. Lo dico senza giudizio ma certa che né l’una, né l’altra strada, in assenza di consapevolezza, siano in assoluto il bene o il male. I primi spesso si perdono dietro a infinite liste di buoni propositi, che poi abbandonano nel giro di qualche settimana, o annegano tra gli impegni e si stressano in pochissimo tempo, i secondi oscillano tra le ansie per il fantomatico tempo sprecato e i ritardi effettivi sulla tabella di marcia.

Che cosa fare per non essere infelice

Se ti ritrovi in uno di questi gruppi, mi rendo conto che abbandonare il tuo abito mentale, quello che ti ha sempre spinto a comportarti in un modo o in un altro richieda molto lavoro, ma è l’unica cosa che puoi fare per cambiare la tua vita e non ritrovarti tra qualche tempo con l’ennesima lista di buoni-fuffa-propositi o con l’ansia del tempo perso.

In entrambi i casi solo tu puoi fare qualcosa per non essere infelice, quindi ti suggerisco di iniziare a pensare in modo nuovo.

Ma, sia chiaro, pensare in modo nuovo richiede innanzitutto la consapevolezza del vecchio. Se l’uno o l’altro approccio fino a ora si sono rivelati fallimentari, molto probabilmente è perché sono il frutto di schemi mentali che hai ereditato senza chiederti se ti appartengono o perché, di fatto, pongono al di fuori di te le cause dei tuoi stati d’animo: “la to do list mi chiama”, “il capo mi mette ansia”, “la valigia da disfare mi stressa”, “i chili di troppo messi in vacanza mi fanno adirare” ...e via dicendo.

Negli anni hai impiegato migliaia e migliaia di ore per creare la tua ‘mentalità’ quella che oggi ti tiene in ostaggio ma con allenamento e auto ascolto puoi anche cambiarla. “È difficile!” dirai, “e quindi?”, dico io. Non è certo questa una buona ragione per non farlo. D’altra parte anche quando hai imparato a camminare non è stato facile!

Non esiste la ricetta perfetta per ritornare alla quotidianità dopo le vacanze, non esistono un modo giusto e uno sbagliato, al centro di una vita efficiente, appagante e felice esiste però l’importanza di vivere il presente e ognuno di noi vive un presente diverso che ‘necessita’ di un approccio diverso.

Qual è davvero il tuo? Te lo sei mai chiesto?

Per questo settembre ti lancio una sfida: qualunque sia la tua modalità di comfort, o la tua abitudine, per affrontare il rientro, fermati, inverti la rotta e fai qualcosa di diverso dal solito.

Poi raccontami qui com’è andata!

 

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